giovedì 30 aprile 2009

Dolore sessuale femminile


“Perché una donna deve essere colpita dal dolore proprio nel luogo e nel momento in cui dovrebbe provare il massimo del piacere, a tutti i livelli? È così ingiusto!”

Queste sono le parole che una giovane donna di 27 anni mi ha rivolto al suo primo colloquio per “dolore sessuale”. Parole che esprimono esasperazione, ma anche ricerca di una spiegazione e di una soluzione.

In cosa consiste questo problema?

Tecnicamente definiamo “dispareunia” le forme di disturbo sessuale - sia maschile, sia femminile - che provocano un dolore genitale specifico che si manifesta ai tentativi di penetrazione o durante la stessa. Nel caso del dolore sessuale femminile la collocazione fisica del disturbo ci fa distinguere tre tipi di dispareunia:



  • Introitale (superficiale)

  • Mediovaginale

  • Profonda

Il dolore introitale e mediovaginale, generalmente, è descritto dalla donna come un “dolore all’inizio del rapporto sessuale”. Il dolore profondo è avvertito, invece, come più interno e diffuso. La sua intensità è variabile e, indipendentemente dalla sua “sopportabilità”, esso altera completamente l’esperienza intima femminile, fisicamente, emotivamente e nello scambio relazionale con il partner. Per valutare il dolore soggettivo viene utilizzata una scala analogica da 0 (assenza di dolore) a 10 (il dolore massimo mai avvertito).

Anche la dispareunia, come il vaginismo, è una “sindrome dolorosa” associata all’attività sessuale. A differenza del vaginismo però, che impedisce la penetrazione , la dispareunia ostacola ma non preclude di per sé la ricettività vaginale. La penetrazione, in effetti, viene evitata non per una “paura immaginata” o per una “resistenza psicoaffettiva” bensì a causa di una esperienza reale di dolore che disturba la felice realizzazione del rapporto sessuale completo.

Se, infatti, si tende a valutare il vaginismo come un disturbo prevalentemente psicosomatico - nel senso che è il corpo a reagire negativamente a schemi mentali disfunzionali - è più corretto considerare la dispareunia in chiave somatopsichica - ossia che il dolore coitale ha una base organica quasi sempre presente a cui consegue anche una reattività psicologica.

Il dolore coitale, dunque, è un protagonista reale nella dispareunia, un dolore presente in maniera specifica ed attiva!

Può manifestarsi sempre o occasionalmente e può insorgere sin dal primo rapporto sessuale (dispareunia primaria) ma anche successivamente (secondaria). In ogni caso non bisogna mai sottovalutarlo, al contrario è necessario considerare il dolore sessuale come un "informatore" di una realtà interna - biologica e/o psicologica - che va accolta e gestita con consapevolezza e maturità.

Ti è mai capitato che tu o il/la tuo/a partner accusasse un dolore genitale così forte da dover sospendere i rapporti intimi?

Cosa penseresti e cosa diresti in una situazione simile?

Immagini che ne parleresti a qualcuno? E a chi?