venerdì 12 giugno 2009

Vaginismo

Le persone che si interessano a questo specifico argomento o, in generale, alle difficoltà e ai disturbi sessuali hanno un’idea di cosa sia il vaginismo. Altrimenti, è sorprendente la scarsa conoscenza che dilaga su molti temi della sessualità!

Il vaginismo è un disturbo sessuale che consiste in uno spasmo involontario dei muscoli che circondano l’entrata della vagina. Essendo involontario non è sotto il controllo intenzionale della donna che lo sperimenta, per cui viene vissuto come un problema importante, un disturbo che impedisce una serena e gratificante vita sessuale.

Si tratta di una “sindrome dolorosa” associata all’attività sessuale che, nel caso del vaginismo, agisce in maniera anticipatoria, ossia da impedire la penetrazione, percepita come causa di dolore. In questo senso la contrazione involontaria dei muscoli vaginali esprime una forte paura, un’ansia sessuale, una fobia della penetrazione.

Il vaginismo può essere ricorrente o persistente ed è considerato primario se è presente sin dall’inizio della vita sessuale di una donna e secondario se si manifesta successivamente. La sua gravità viene valutata secondo una scala composta da quattro livelli. Per comprendere bene il disturbo è necessario non solo approfondire questi aspetti diagnostici, ma soprattutto comprendere gli aspetti emotivi che sostengono, nella donna che lo sperimenta, il “suo” malessere, psicologico e fisico.

Rispetto ai fattori eziologici, infatti, possiamo rintracciare delle cause fisiche (legate ad un imene particolarmente fibroso o cribroso, oppure ad un ipertono del muscolo elevatore) ma, in ogni caso, sono particolarmente significative le cause psicologiche.

Il vaginismo è legato ad un intreccio molto ricco di emozioni e vissuti interni, immagini e pensieri, sensazioni e percezioni molto intimi e personali. Nell’esperienza clinica, però, si riscontra con molta frequenza che le donne che soffrono di vaginismo abbiano una scarsa consapevolezza di questi aspetti della loro identità sessuale.

In questo senso la terapia del vaginismo è strettamente correlata ad una attenta ed approfondita comprensione della storia della persona e delle cause che concorrono all’insorgenza e al mantenimento di una difficoltà così delicata.

Tra i fattori psicoaffettivi merita una certa cura la valutazione dell’ambiente educativo e della mentalità della famiglia di provenienza. Molti tabù, proibizioni, vincoli e regole acquisite nel periodo evolutivo possono essere conservati come inibizioni (mentali) e come tensioni (fisiche) che restano non elaborate. Il vaginismo, infatti, è un problema che rende evidente l’intrinseca unità mente-corpo. Così, nel lavoro di “esplorazione” delle motivazioni psicoaffettive, emergono, tra i vissuti più intensi la paura della deflorazione, l’ansia per la perdita della verginità, il terrore della “prima volta”, della gravidanza e del parto. Un discorso ulteriore è rappresentato dal vaginismo insorto in seguito ad esperienze traumatiche (abusi, violenze, aggressioni, molestie).

Nel lavoro con i disturbi sessuali, però, oltre all’anamnesi ritengo vada sempre riconosciuta altrettante rilevanza al qui ed ora, ossia alle cause relazionali. La cura del vaginismo non può prescindere da queste variabili, soprattutto quando la donna ha un partner fisso.

Con grande frequenza, infatti, un disturbo sessuale si genera dalle difficoltà di entrambi i partner di una coppia, esacerbate dall’incapacità di entrambi di gestire ansie, inibizioni, resistenze, blocchi, ecc.

I disturbi sessuali, come in vaginismo, possono causare una caduta secondaria del desiderio sessuale e dell’eccitazione che, con il tempo, possono strutturarsi e permanere, indipendentemente alla causa iniziale di insorgenza! In questo senso è fondamentale comprendere la dinamica della coppia, la disponibilità dl partner a mettersi in gioco nel superamento di una questione che, una volta insorta, è un “problema comune”. Per riacquisire una sintonia affettiva, rinforzare una complicità relazionale. Per migliorare l’intimità, il piacere, la soddisfazione nella coppia.


Hai mai avuto una difficoltà nei momenti di intimità?

Prima o durante?

E a chi hai attribuito la causa: a te, al partner o ad altro?