martedì 26 maggio 2009

Dispareunia: valutazione clinica


Il dolore sessuale femminile - che ho definito e descritto nell'articolo del mese di aprile 2009 - è un fenomeno che in primis va valutato dal punto di vista organico. La funzione sessuale richiede l’integrità di molteplici sistemi, nervoso centrale e periferico, immunitario ed endocrino, vascolare e muscolare, nonché degli ecosistemi colonico e vaginale. A tutti i livelli può verificarsi un problema che genera dolore fisico. Quando ciò dovesse verificarsi, la corretta lettura del "segnale algico" implica che il sintomo vada ricondotto ad una specifica causa, che può essere di natura:
  • Infettiva

  • Infiammatoria

  • Ormonale

  • Muscolare

  • Neurologica

  • Immunitaria

  • Vascolare

  • Anatomica

  • Iatrogena

La valutazione clinica della dispareunia richiede anche una attenta considerazione delle variabili relazionali e psicoaffettive connesse all’insorgenza del dolore sessuale femminile.

Un significativa rilevanza è rappresentata dalla dinamica interpersonale. Occorre distinguere il dolore coitale che si presenta con un unico partner dai casi in cui esso è sempre presente. Se la dispareunia si manifesta, per esempio, esclusivamente con il partner fisso, è utile approfondire sia le modalità in cui si svolgono le attività sessuali, sia il grado di intesa presente.

L’affinità nella coppia, e la conseguente compatibilità, a volte è presente solo ad alcuni dei livelli possibili (spirituale, intellettuale, emotiva, sessuale…). Nei casi di dolore sessuale femminile, il partner gioca un ruolo fondamentale nell'incoraggiare la compagna ad affrontare e risolvere "insieme" un problema che ha effetti negativi su etrambi!

In questa prospettiva l'atteggiamento che i partner dovrebbero adottare nei confronti l'uno dell'altra e del problema stesso deve essere di apertura e disponibilità, accoglienza e rispetto, sostegno e impegno. A volte, invece, capita che le donne subiscano giudizi ed accuse, umiliazioni ed abbandoni che negativizzano i vissuti che gravitano intorno a tale problema.

Personalmente ritengo che vada compreso il modo in cui una donna - single o in coppia - si relaziona al suo dolore coitale in quanto è indicativo di molti aspetti della sua identità sessuale.

È fondamentale rivolgersi ad un professionista (medico generico, ginecologo, sessuologo, psicoterapeuta, ecc.) che possieda la sensibilità e la competenza per riconoscere l’impatto di aspetti determinanti nella sessualità femminile, quali il rapporto con il proprio corpo sessuato, le modalità con cui espreime la seduttività, i significati che ella attribuisce al suo "essere donna".

Nella valutazione clinica della dispareunia, dunque, assume un valore centrale l'approfondimento del tema del piacere. Ogni donna, infatti, costruisce un proprio rapporto con il piacere, inteso come soddisfazione delle proprie esigenze fisiche e sessuali, dei bisogni affettivi e psicologici, delle richieste relazionali...

... ecco perchè è fondamentale la scelta del professionista, che va considerato come una persona con cui stabilire una relazione terapeutica connotata da fiducia e condivisione degli obiettivi. Questa "cornice" consente l'esplorazione e la comprensione degli spazi e dei confini, fisici e mentali, entro cui una donna si sente in grado di accettare e dare un senso alle sue fonti di piacere e, per contro, di dolore.
Che rapporto hai con il piacere erotico?
Riesci a viverlo fino in fondo o avverti in te delle remore che non hai superato?
Nell'intimità quali sono, per te, i bisogni più importanti che ti procurano piena gratificazione?