<< Io, equilibrista.
Ho il potere di acchiappare la tua vista e tutta la tua attenzione,
portandole su di me. La mia attesa è l’attesa di tutti. Il mio scivolare è lo
scivolare di tutti. E mentre resto sospeso, io, resta sospeso il fiato di
tutti, e il tuo.
Tutti presi da me, come me che son preso solo da me. Preso
dal controllare il mio corpo, ordinato al mio volere, di precisione e
seduzione. Preso dal guidare la mia mente, imperturbabile da fuori, a tenere il
filo di ciò che è in mezzo.
Quanto ti è difficile distogliere lo sguardo da me. E se
pure chiudi gli occhi, è da me che resti assorbito, da ogni singolo mio passo.
Tremante e preciso. Studiato e precario. Abile e assurdo.
Per te sono eroe, genio e folle insieme. Tu chiedi “perché?”,
mentre guardi intorno al filo, e dove porta questo filo. Ma la mia tecnica è il
passo, non guardo più in là del prossimo passo.
E non mi chiedere “chi sono”, che non ti sono sconosciuto. Equilibrista
io, che cammino sospeso, ed equilibrista tu, con il tuo spirito in sospeso >>.