martedì 13 maggio 2008

Magari dipendesse da me!


Workshop esperienziale
condotto dal Dott. Raffaele Bifulco



“Ci sono volte, al mattino, in cui nell’istante in cui realizzo che mi sto svegliando, che sta iniziando un nuovo giorno, mi si spezza il respiro. Per tutta la durata di quell’istante mi si ferma il cuore, come se in quel solo giorno si giocasse tutto il mio futuro. Allora mi alzo di scatto e faccio finta di niente.”

“Il momento più brutto della giornata? Quando inizia! Perché finisce la tregua e devo riprendere le armi per l’ennesima battaglia della vita quotidiana. Il solo fatto di stare sveglio significa “dover resistere”, allora cerco di dormire il più possibile, per riposarmi e abbandonarmi sempre un po’ di più…”

“Non ce la faccio! È la prima cosa che mi passa per la testa. E poi è come se mi sentissi bloccata, nel corpo, nella mente…che mi alzo a ffa’? Mi manca l’energia, l’emozione giusta per affrontare anche le cose più semplici. In realtà non vorrei una vita diversa, vorrei solo viverla diversamente…ma magari dipendesse da me!”


Quanto scoraggiamento rispetto alla possibilità che la nostra vita possa offrirci maggiori soddisfazioni! Ognuno di noi è sicuro che certe situazioni, certe persone, certi ambienti non cambieranno mai. Per quanto ci proviamo, ci arrabbiamo, ci adattiamo, profondamente ci sentiamo stanchi ed impotenti oppure delusi ed insoddisfatti.

Le reazioni note?

La rassegnazione, che produce un dialogo interiore che recita più o meno così: “Non ci posso fare nulla!”. Prevale una percezione di ineluttabilità nei confronti della vita e un sentimento di sfiducia verso la propria capacità di incidervi e migliorarla. Non si riconosce o ci si disappropria del proprio potere personale.

L’iperattività, una reazione di difesa contro l’atteggiamento passivo alle “costrizioni” che appiattiscono la personalità e i desideri. Molte persone fanno la “rivolta” in modo franco ma militano in una sorta di “resistenza” contro una vita opprimente: invece di adeguarsi ai ruoli e ai doveri affibbiati loro (da genitori, partner, figli, lavoro, ecc.) si riempiono la vita di attività di qualunque genere. Impegnatissimi e presissimi come sono, non hanno modo di sentire la frustrazione che li spingono a non fermarsi mai.

Una prospettiva nuova?

Mi ritrovo spesso di fronte a questo paradosso: per “uscire” dai meccanismi del proprio copione occorre “entrarci dentro”. L’autorealizzazione è una meta raggiungibile che si sviluppa in un percorso a tappe:

Ritornare a se stessi per rendersi consapevoli della propria identità, delle proprie mete più autentiche, delle proprie energie attuali e potenziali.

Entrare nelle propria emotività per recuperare la capacità di giudizio, di scelta e di gustare le esperienze affettive.

Collegarsi agli altri per esprimersi al meglio, agire con proprietà e significati condivisi negli scenari del presente e della vita futura.


E tu, quale immagine hai quando ti risvegli al mattino?
Sai dove andare per sentirti autenticamente realizzato?
Riesci a riconoscere le tue risorse ed utilizzare le opportunità intorno a te ?


12 commenti:

bianca ha detto...

l'IMMAGINE:un insieme di volti di persone che conosco.
DOVE ANDARE PER SENTIRMI REALIZZATA:in Paradiso.
Non sò riconoscere ed apprezzare le mie risorse e utilizzo le opportunità che gli altri mi consigliano di coglierle, perchè la mia mente è in totale confusione;c'è scoraggiamento e poca volontà...semplicemente non credo in me stessa e non ho molta fiducia delle persone. Che significa? Che devo crescere? o è dovuto anche ai "geni"?
A presto

Anonimo ha detto...

Ogni mattina di qualche tempo fa:"Oddio che palle è già giorno..non ce la faccio,chissenefrega di tutto io mi riaddormento...stavo facendo un sogno così bello...ma sì tanto domani è un altro giorno e si vedrà!"
Dopo 1 anno e mezzo di psicoterapia:"Oddio che palle è già giorno..se tardo a lavoro sono cavoli amari...e poi c'è Azzurra che mi aspetta per il cappuccio al bar, alle 14,00 appuntamento x conoscere il mio quasi nuovo-coinquilino e poi vado a fare un giro in centro x le scarpe nuove". Nel frattempo il sonno è passato e schizzo giù dal letto entusiasta....imparare a riappropriarmi della mia vita e riacquistare energie è stata proprio una bella avventura!!
Liolà

volùtus ha detto...

certe volte cerco di rialzarmi ma ricado sempre giù,affondo..la mattina mi accoglie nel suo assolato abbraccio nel quale entusiasta mi tuffo poi l'allegria sembra svenire via con il mio sorriso..tento di ricontattarmi ma non mi trovo.credo in un'altra mattina ma come far durare l'incanto,come arrivare con un raggio alla stanca sera?

raffaelebifulco ha detto...

Mi colpisce che tu dica di non avere molta fiducia delle persone, dopo aver detto anche che utilizzi le opportunità che gli altri ti consigliano di cogliere. Lo hai notato?

Una persona per me importante - a me molto cara - una volta mi ha detto:

<< I geni sono come gli dei dell'Olimpo: dicono agli uomini "fai la guerra, ammalati o guarisci, tradisci o sii fedele, innamorati...!". E gli uomini possono fare quello che gli dei dicono loro...oppure no e decidere loro! >>

Crescere non è un'esperienza predeterminata per te, Bianca.
Trova il modo per arrivare in Paradiso!

raffaelebifulco ha detto...

Grazie Liolà, dopo aver letto il tuo post è stata la mia giornata a partire con un altro sorriso!!

Descrivi proprio bene come si può cambiare il proprio modo di esserci: quanti sono a "temere" la psicoterapia! Tu la rappresenti proprio bene, come un viaggio in cui, intanto che persegui la meta, il bello è già arrivato: è nella percezione di essere viva, presente, in movimento...nel viaggio stesso!

Vedi che per gli spiriti entisiasti l'avventura prosegue! ;-)

raffaelebifulco ha detto...

Volutus, sono ancora attratto dalla tua intensità, da quel tuo speciale desiderio di chi vuole vivere tanto!

Rialzarsi, entusiasmo, allegria, sorriso, incanto. Parole che delineano il profilo di un volto che ha zone d'ombra... ma anche punti di luce, di forza...

Grazie ancora!

bianca ha detto...

Dott. Bifulco grazie di avermi fatto notare la contraddizione riguardo alla fiducia verso le persone da cui utilizzo le opportunità, ma ho riflettuto e credo che non mi sono espressa bene. Volevo farle intendere che le persone, di cui mi fido, sono solo quelle più sicure e determinate di me. Sono consapevole di sbagliare, e ne dimostrano le batoste che ho avuto, ma faccio sempre il solito errore dovuto alla mia insicurezza. Per tale motivo tendo a chiudermi in me stessa vivendo la mia vita di ansie e paure delle persone, anche a me più care. Devo acquistare fiducia in me stessa ed essere più scaltra. È’ difficile e certe volte mi abbatto.
Per quando riguardo ai “geni” (se ho ben capito cosa lei intende dire) sono d’accordo sul fatto che si ha la possibilità di cambiare la propria vita, perché non siamo predestinati…ma quando ci si riferisce ai “geni”, penso che si parla dell’aspetto biologico cui solo la medicina può intervenire. Io ho un disturbo del sistema nervoso trasmesso dai geni dei miei genitori. Qui solo la medicina può aiutarmi. L’aiuto psico-teraupetico dà il suo contributo, ma l’aiuto farmaceutico lo può dare veramente un contributo? Lo sto chiedendo, perché per me prendere la medicina é com’essere etichettata una “malata mentale”…ciò non mi aiuto a poter stare bene…anzi fa peggiorare il mio stato. Sono tanto confusa ed incredula. Non so più quali sia la vera strada di guarigione! Grazie per la sua disponibilità.

Anonimo ha detto...

sarà la primavera, ma sta il fatto che mi sento irrealizzato ancora sopratutto nella vita sentimentale e allora la mattina è brutto svegliarsi da soli sapendo che non c'è una lei ad aspettarti!!!! mi tuffo nel lavoro, ma è solo per nascondermi dal mondo (almeno questa è la mia sensazion!)....ho ancora molto da imparare dalla psicoterapia.

volùtus ha detto...

buonanotte a coloro che domani si sveglieranno e gli sembrerà che vada meglio,buonanotte perchè alla fine è così ma buonanotte a chi sa che cambierà,buonanotte a te che sei lì e che in silenzio ascolti le nostre voci perchè so che puoi capire e che scendi nel cuore lì dove le parole si confondono con i pensieri..e si fonde ciò che sei con ciò che vorresti essere..buona a te che solo riesci a tastare il mio silenzio..

raffaelebifulco ha detto...
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raffaelebifulco ha detto...

Cara Bianca,

mi dai l'opportunità di dirti un pensiero in cui credo molto: non sempre le caratteristiche e le modalità che coesistono in noi sono in "contraddizione". L'identità di ciascuno comprende "polarità" che danno spessore e complessità al nostro "modo di esserci". Talvolta proviamo confusione, come tu scrivi, ma è importante accoglierne il messaggio più profondo.

Il disturbo a cui fai riferimento immagino sia un argomento che merita una attenzione dedicata (nel caso in cui tu volessi proprio approfondire questo punto con qualche domanda, ti suggerisco di scrivermi una e-mail).

Mi sembra un buon di partenza i temi della consapevolezza e della fiducia. Quelle che già esprimi verso gli altri, nella possibilità di cambiare la tua vita, nel desiderio stesso di svilupparle...

Puoi fare buone cose, te le auguro tutte! Raffaele

raffaelebifulco ha detto...

Eh navigatore,
la realizzazione nella vita sentimentale è proprio una terra da conquistare! La primavera, poi, è una stagione che, piuttosto che "nasconderti", ti invita a "venir fuori" e "aprirti" (...pensa a come si esprime la natura in questo periodo!).

Io ti suggerisco di seguire la natura, sii "primaverile"! Muoviti con leggerezza, calore e colore! Chissà quante altre cose belle potresti annotare sul diario di viaggio!?!