venerdì 2 maggio 2008

Superare la dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva deriva da un profondo disagio e crea molti disordini. Nelle parole e nelle lacrime di queste persone ho incontrato il dolore di chi soffre di “vuoti” gravi nell’affettività e nell’identità; di chi, ogni giorno, avverte l’angoscia di una precarietà esistenziale tremenda, un profondo senso di insufficienza. Si tratta di una percezione di fragilità insostenibile. Per reazione ci si lega all'altro/a fino al punto di perdersi in lui/lei. é come se ci fosee una illusione di fondo, di ritrovare se stessi, di acquistare valore attraverso l'amato/a. Le conseguenze peggiori si evidenziano quando gli stessi partner, da parte loro, presentano disturbi psicoaffettivi perchè questo può generare interazioni estremamente patologiche.

La dipendenza affettiva può provocare dei circoli viziosi, a livello psichico e relazionale. Le persone sentono di non riuscire a sottrarvisi e che necessitano di aiuti esterni. In effetti la dipendenza affettiva caratterizza l’intera organizzazione psichica di un individuo, a diversi livelli: dal punto di vista motivazionale si crea una sorta di irrinunciabilità alla persona amata, percepita come la struttura di sostegno che la persona dipendente sente mancare in se stesso; dal punto di vista cognitivo la rappresentazione del mondo corrisponde alle convinzioni che "la vita è difficile, gli altri sono capaci di governarla, io sono un soggetto impotente"; dal punto di vista affettivo vi è paura, ansietà ed apprensione all'idea di funzionare in modo indipendente, svolgendo compiti e ruoli autonomi; dal punto di vista comportamentale si evidenziano una serie di azioni riparatorie, anche inconsapevoli, che servono a sostituire la relazione affettiva e a sopperire ai bisogni di aiuto, protezione e rassicurazione. tutti questi fattori concorrono a bloccare la persona in una relazione dipendenza affettiva, anche quando la persona soffre o si rende conto di quanto sia nociva.

Aiutare una persona con dipendenza affettiva? Per me, certamente non basta limitarsi alla valutazione dei fattori che minano l'equilibrio di un sano rapporto di coppia! Infatti, suggerire nuove modalità di comportamento è una strategia che non rappresenta la complessità delle relazioni umane e, soprattutto... non valorizza la ricchezza interiore di chi, invece, ha un’immagine così povera di sé! Bisogna però spingere affinché la coppia possa evolversi dalla fusione all'integrazione.

Le parole e le lacrime di queste persone rivelano una sensibilità che, se riesci guardarla, è sempre molto provata. In particolare da esperienze affettive precoci che sono state deludenti, incerte, ambivalenti, destabilizzanti, contraddittorie, desolanti. La simbiosi è una culla stretta che protegge. Occorre trasformare la fotografia statica in un film dinamico: dopo la nanna, arriva la pappa! Fuori da metafora, va recuperata la percezione che è possibile spingersi oltre i limiti della propria esperienza umana ed andare verso un ambiente affettivo autenticamente nutriente!


Su quale fotogramma è ferma la tua storia?
Come ci stai dentro questa scena?
Come vuoi che prosegua il film della tua vita?


2 commenti:

dany14 ha detto...

Io credo Raffaele che uno squilibrio di un soggetto della coppia che diventa dipendente dell'alltro partner fino ad annullarsi dentro lo stesso sia da ricondurre molte volte a una mancanza di affetto o errata percezione di questo sentimento nel periodo infantile/adolescenziale.

CHe ne dici ^__^?

Dany14

raffaelebifulco ha detto...

Ciao Dany!
...pensavo proprio in questi giorni che la dipendenza affettiva, in effetti, te la ritrovi nei rapporti di coppia come in quelli di amicizia, anche tra persone dello stesso sesso...e possono crearsi delle situazioni veramente confuse!

Si, esperienze di poco amore o di un amore manipolativo quando si è "piccoli" ti lascia con una fame tremenda di un amore autentico. Più passa tempo, più la fame aumenta! Così, da grande, ci si ritrova a mangiare qualunque cosa, senza stare a fare troppe differenze, pur di riempire il vuoto...e quanti mal di pancia dopo!

Troppo spesso, purtroppo, si chiudono gli occhi e via con le abbuffate!!! :-)

Occhio alla scadenza almeno!!! ;-)