
Vi sono altri sintomi associati che spaziano dall’insonnia all’ipersonnia, dalla perdita all’incremento dell'appetito e del peso corporeo; vi è mancanza di volontà diffusa, apatia, tendenza a isolarsi dalla società e dagli affetti; l’anedonia è uno degli aspetti più difficili in quanto comporta l’assenza di piacere che può derivare dalle esperienze della vita, anche da quelle che, tipicamente, ne sono fonte principale come fare l’amore o mangiare; si registra un calo sensibile della stima di sé e, per contro, la presenza di sensi di colpa; sono tipiche le percezioni di stanchezza ed affaticamento eccessivo in seguito a minimo sforzo, fisico o mentale; la concentrazione, il mantenimento dell’attenzione, la ritenzione dei ricordi tendono a diminuire mentre le prestazioni comportamentali più abituali sono affrontate con sforzo, pesantezza…fino al punto di rinunciarvi.
La depressione invade come un’ombra tutti gli ambiti della vita di una persona: la dimensione sociale, affettiva, lavorativa…
A seconda della durata e della gravità la distinguiamo in “episodio depressivo” o “depressione maggiore.
Le cause che scatenano una sindrome depressiva possono essere diverse. In molti casi all’origine vi sono alterazioni chimiche a livello cerebrale, per esempio, l’abbassamento dei livelli di serotonina, un neurotrasmettitore presente nel cervello che è coinvolto nei meccanismi nervosi che riguardano il sonno, la percezione sensoriale e vari comportamenti. In molti casi di depressione si riscontra l’evidenza di predisposizione familiare. È frequente la “reazione depressiva” – la cui gravità può variare – che si manifesta in seguito ad un evento traumatico come un lutto, un incidente, un’esperienza di violenza o di abuso. Ma anche una condizione di vita logorante può provocare uno “spegnimento” della persona.
Per spiegare l'insorgenza di un episodio depressivo è importante comprendere che ciascuno di noi è un sistema complesso. Occorre avere uno sguardo altrettanto complesso, che sappia cogliere le molteplici sfumature della vulnerabilità e del potere personale, degli eventi destabilizzanti e delle esperienze edificanti della propria storia di vita.
Uno sguardo complesso è uno sguardo particolare. Allora “la depressione” si trasforma, assume un volto preciso che ha i connotati della persona. Non ci sono più sintomi ma espressioni di una illusione che si è frammentata, di un copione di vita autodistruttivo, di una rabbia repressa per anni, di un dolore lacerante e mai confessato a nessuno.
Ci sono momenti in cui la depressione la vedo tutta, nella sua inimmaginata aggressività, negli occhi di chi si trascina e mi chiede: Perché? Nell’intimità che si crea di momenti come questi, nella relazione con l’altro, il primo messaggio che trasmetto è la speranza.
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